Sunday, August 28, 2005

Rotto a tutte le esperienze

A Mosca le ho provate tutte, intendo tutte quelle che hanno a disposizione. Ho preso la Metro (e parecchio) il Tram, le macchine scassate con contrattazione in russo ed ho guidato la moto dentro e fuori città. La metro è eccezionale, si aspetta meno del semaforo verde, porta quasi dappertutto ed è la soluzione più economica e coreografica, anche per il fatto che molte stazioni sono dei veri capolavori. Le macchine dei privati sono la soluzione migliore (l'unica usata dagli autoctoni) da dopo l'una fino alle 7 di mattina (che la metro è chiusa). La cosa mi affascina parecchio anche come termometro del tasso di sicurezza cittadino, anche ragazze da sole usano questo mezzo senza problemi (e voglio vedere a fare una cosa del genere ovunque in italia), fermi al bordo della strada si aspetta un vecchio scassone che nell'arco di secondi/minuti si ferma a contrattare, si comunica prezzo e destinazione e se la cosa sta bene ad entrambi l'accordo è fatto, in genere mentre si sta contrattando si accodano altre macchine nella speranza che la prima contrattazione vada male, il tutto è rapido, efficiente ed efficace. Usare la moto è stata una follia purtroppo inevitabile, nei 12 giorni passati a Mosca ho dovuto cambiare domicilio 2 volte e comunque anche per i miei porci comodi alcune volte la soluzione migliore è stata quella del mezzo proprio.
Dopo il primo impatto con il traffico di SPB il lanciarsi nel traffico di Mosca è stato il passo estremo al quale però sono arrivato preparato. Tu vai per la tua strada e ti curi della tua salvezza, il resto conta poco, le idee di sorpasso a sinistra (o a destra se piace ma comunque da una parte sola) sono idee fuori moda, il pensiero che siccome ho messo la freccia a destra e sono a 2 metri dal marciapiede quindi nessuno mi può passare da quella parte è un'altra idea per uomini deboli, gente che scarta nel traffico le macchine che precedono, che chiude improvvisamente per uscire di corsa dalla superstrada. La precedenza non si dà, si prende ed in genere il più grosso o corazzato vince. Dopo i primi timidi chilometri a SPB in cui seguivo segnaletica orizzontale e verticale, a Mosca ho fatto: inversioni ad U su superstrade, semafori con il rosso, marciapiedi, sorpassi a destra, sinistra, zizgato nel traffico, preferenziale a destra e spazio di sicurezza a sinistra (nel loro raccordo) fino ad arrivare a lunghi tratti senza casco. La polizia non se ne cura e tutto sommato integrarsi in questa maniera (ho fatto comunque molto meno dei motociclisti locali) fornisce margini di sicurezza maggiori che il seguire ciecamente le regole restando nei limiti di velocità. In fin dei conti, anche nel tagliare la strada al minivan che sta correndo in superstrada quando cerchi di imboccare l'uscita vista troppo tardi, rientra nelle regole non scritte del codice della strada di Mosca, tu lo guardi e lui ti guarda, lui la freccia la vede benissimo ma, senza farne una questione personale, lui non decelera per principio, tu lo vedi che ti ha visto e che se ne frega, se rallenti muori, se fai la manovra con calma muori, se aspetti una reazione positiva da lui non esci, ma se entri nella sua ottica capisci che a lui non interessa che tu gli tagli la strada, anzi, in realtà, è quello che si aspetta e quindi via così.
Poi capita che passando tra 2 file di automobili, uno si faccia da parte per lasciarti lo spazio per passare, che ti viene voglia di fermare la moto e bussargli allo sportello per fargli "Ma che ce l'hai con me?"

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