Sunday, July 31, 2005

Le cose che contano

So tutto, so con chi si sono presi a mazzate e quanto, prima erano Svezia poi Russia poi indipendenti e poi ancora mazzate con la Russia. So tutto, so le date, so chi come quando e quanto, in effetti dopo questa visita cittadina sono stupito di 2 cose:
1. Mi interessa il profilo storico ma poco quello artistico, che animo arido.
2. Ho bevuto molta più birra di quanto pensavo di essere capace, l'Irlanda mi ha piegato (nulla di paragonabile ad vero Irish comunque).
Nemmeno una scultura ho visto, nemmeno quadro od uno straccio di ritratto.
Prima di uscire dalla Finlandia mi manca ancora d vedere un alce...intendo uno intero che cammina.

Friday, July 29, 2005

Helsinki

Sono ad Helsinki e devo dire che dopo 3 settimane di natura, laghi, fiordi, renne e soli di mezzanotte, un po' di insano turismo cittadino mi mancava. Turismo cittadino vuol dire musei (sto invecchiando, ora mi metto anche a fare turismo) fortezze, castelli e passeggiate per il centro.
Devo dire che Helsinki è molto carina, sarà l'astinenza da smog dopo le 3 settimane da eremita è veramente una città piacevole. Per la visita della città la guida consiglia l'affitto di una bicicletta (...no dico bicicletta...senza motore) per percorrere al meglio le vie della città e per immergersi appieno nella realtà locale percorrendo i molti km di pista ciclabile messa a disposizione dal comune, questo è stato ieri, oggi mi sento come Fantozzi dopo la sgambata a Pinerolo.
Verso la fine della giornata mi sono anche concesso il piacere di un'altra sauna, ma questa volta in una sauna tradizionale finlandese. La sauna, punto ritrovo per molti locali, è scaldata a legna e mette a disposizione frasche per l'autofustigazione, ci sono docce per lavarsi prima, durante e dopo le grandi sudate ed il tutto è da pensarsi come un posto di estremo relax e non di un posto dove sudare per dimagrire.
Vestito solo del mio orgoglio mi addentro nella parte calda della sauna, mi unisco ad un gruppo di allegri avventori e questi mi spiegano come funziona il tutto, mi raccontanno inoltre di come era in passato, di come faccia parte delle loro tradizioni e come dovrebbe essere il corretto uso di questo posto. Il primo di questi è un tipo secco, simpatico, con la parlata scivolante di chi un paio di bicchieri già se li è fatti, lo capisco un po' a fatica, ma tutto sommato è di compagnia e mi mostra come funziona la sauna e tutti i passi da seguire. Il secondo è un omone pelato sopra i 200, principalmente pancia, molto gioviale ma secondo me è arrivato anche al quarto o quinto perché il suo inglese incespica parecchio ed il più delle volte non capisco se mi sta parlando in inglese, italiano o finlandese; gentile comunque, si offre di fustigarmi con le frasche ed effettivamente è un eccellente fustigatore. Il terzo è di media stazza, tutto tatuato ed apparentemente sobrio, ma quando parla, mio dio, follia pura, capisco una parola ogni 4, vado a fantasia e sorrido come un deficente, infatti è un londinese in vacanza.
Dopo un paio di sudate terrificanti e docce ristoranti (e dopo essere stato seduto a riprendere la pressione naturale per una ventina di minuti) incluso nel prezzo della sauna (14 euri e 50 centesimi) c'è un lavaggio offerto da una signorina del posto. Fronte retro e retro fronte, esco della consistenza di un polipo tramortito, e qui lo fanno anche più volte a settimana.

Tuesday, July 26, 2005

Cambio programma

Volevo perdermi nella lapponia (terra dei Sami) per un po' ma in tre giorni non ha mai smesso di piovere, sono passato da Inari a Rovaniemi e pioggia ed ancora pioggia, per cui ho deciso di fuggire al sud e darmi al turismo cittadino per un po' di tempo.
Da ieri sera sono a Tampere (che la guida dice che è elettrica), passerò qui un paio di giorni e poi ad Helsinki fino a sabato, da lì ad incontrare l'amica finlandese ex coinquilina dalle parti di Jyväskylä (che si legge quasi iuvascula) per fare il tagliando alla moto e rincorrere qualche alce. Dopo di questo di nuovo a fare l'eremita nella regione dei laghi per 2 o 3 giorni ed intorno al 7 dovrei entrare in Russia...spero.

Monday, July 25, 2005

Pivello

Poi uno parte da solo per una vacanza in moto e si crede di stare facendo una cosa epica; poi capita che ci siano problemi e che lui ne venga fortunosamente fuori ed i primi pensieri trovano conferma; poi tutto va liscio, torna il sole, passano i chilometri, i posti fantastici, capo nord e non si sbaglia un colpo ed uno crede di essere il depositario dell'avventura estrema, della fatica, di trasudare esperienza, di essere pronto a tutto del non avere limiti; poi, sempre questo idiota, incontra una coppia arrivata qui in vespa, facendo circa la stessa strada ma partendo dall'italia, in 2, con le cerate della Tucano Urbano ed i sacchi della spazzatura per impermeabilizzare i bagagli (per chi non avesse capito sto parlando di questo), hanno pure la roba da campeggio e spesso bivaccano (sarebbe che a sera pianti la tenda dove capita e la mattina la smonti e riparti)...ed io ho il portatile e ci posto nel blog...oggi piove, non esco, anzi ora mi metto la maglietta di cotone che sennò poi prendo freddo.

Tirando le somme

Nell'insieme la Norvegia mi è piaciuta parecchio, la regione dei grandi fiordi è splendida e lo stesso vale per la costa a nord (isole comprese), anche l'isola di capo nord vale almeno 2 o 3 giorni al di là della famosa scogliera. Con i norvegesi ho avuto poco a che fare, un po' colpa della vacanza in moto che non aiuta a socializzare, un po' colpa della vacanza in controtendenza rispetto alle loro abitudini che nei mesi caldi vanno dove fa più caldo lasciando le città del nord deserte.
Dopo 3 settimane di permanenza in Norvegia ho imparato 3 parole, laks (salmone), takk (grazie) e minibank (bancomat) in pratica c'è di che sopravvivere per decenni.
Infine per sfatare qualche mito posso dire che:
- Non è vero che sono così puliti, certo sono puliti ma mi aspettavo la svizzera mentre ho visto gente buttare cartacce per terra e roba fuori dai finestrini delle auto.
- Non ho beccato una che è una pattuglia di polizia, non ho corso, ma nemmeno una su 6000km di strada.
- Gli alci se li sono mangiati tutti. Il cartello con l'alce che attraversa la strada l'hanno inventato per vendere adesivi.
- Al nord le pompe di benzina ci sono abbastanza spesso.
- I Norvegesi non rispettano i limiti di velocità. Quasi sempre vanno a 10km/h oltre il limite, non di più ma è la norma.
- Non è vero che tutto si paga, le autostrade, sono solo piccoli tratti nei pressi delle grandi città, per i motococlisti (ma solo per i motociclisti) sono gratis, free, no charge, 0 corone...tutto il resto si paga con il sangue.
- Il piatto più mangiato in Norvegia è la pizza ed è perché è il più economico, una margerita costa "solo" 90 nok (11 euro circa).
- Le zanzare se le sono mangiate insieme algli alci, nemmeno una.
- Pensavo che l'animale più stupido del creato fosse la pecora ne ho vista una fare 2 giri completi su se stessa prima di decidere di tentare il suicidio sotto le mie ruote, anche la renna ha la sua voce in capitolo, alcune brucavano, in effetti non so cosa, all'interno di un tunnel.
- I Lapponi si chiamano Sami e si incazzano se li chiami Lapponi, perché nessuno me lo ha mai detto?
- La nutella non esiste, hanno la Nugatti. Se parlando con un Norvegese lo vuoi fare incazzare e lui resiste a tutto il resto, con la faccia seria digli che la nutella è molto meglio della nugatti e che la nugatti è una porcheria.

Gol

Bello, bellissimo, fantastico, ma anche no. Che dire la strada che porta a capo nord è molto bella, si affianca alla costa est della norvegia e continua così per un'ottantina di chilometri. Gli ultimi 50 circa sono su un isola ed il posto è decisamente impressionante, si ha l'impressione di essere un posto lontano dal mondo. La rocca più estrema è un punto eccezionale uno di quei posti in cui ti viene voglia di fare qualche cosa di epico o eroico tipo estrarre spade da rocce, buttare anelli nella lava o concludere progetti entro le date stabilite, punti pieni allo scenografo. Ora le cose meno carine sono:
- i simpatici norvegesi (mi hanno pure detto 'Benvenuto a Nordkapp') mi hanno chiesto 190 Nok per entrare nel parcheggio della rocca. Centonovantacorone, è anche il prezzo più basso perché sono in moto e da solo. 190 nok + 68 nok per entrare sull'isola ed altrettanti per uscire = circa 45 euro = 90 mila delle care vecchie lire per entrare in un parcheggio...shtardi.
- la rocca dicevo è fantastica, ma in cima alla rocca, per il nostro bene di turisti esigenti, è stato costruito un centro con 3 ristoranti, 2 bar, 1 negozio di cianfrusaglie marcate Nordkapp, 1 museo, 1 cappella, 1 cinema per proiezioni scenografiche di Nordkapp in tutte le stagioni salse e direzioni, vetrate in direzione del monumento (la palla) e del tramonto, insomma tutto ciò di cui il turista ha bisogno. 50 metri prima eri solo nella natura più brutale, qui ci sono 50 torpedoni pieni di gente che in uno spazio relativamente piccolo si affollano per vedere il tramonto.
- Il tramonto, se si è fortunati da avere un cielo abbastanza libero da nuvole, è vero che è uno spettacolo ma non è molto più bello di un bel tramonto ed una bella alba, cioè il sole tramonta (che figo) tutta la scogliera s'incendia di rosso (wow, però che si incendia l'ho letto sulla guida) e dura un bel po', poi guardi l'ora e dici toh', è mezzanotte ed il sole riprende a salire. Ma il fatto che sia mezzanotte, oltre a non vedersi nelle foto, non cambia, se non nella testa di chi è li a fare foto, la bellezza dello scenario (che ripeto di per se è eccezionale). Un tramonto a marzo a Nordkapp alle 7 di sera sarebbe altrettanto spettacolare ma non si potrebbe dire toh'.
Comunque missione compiuta, obbiettivo centrato, target colpito, ho fatto gol.

Saturday, July 23, 2005

Escono dalle fottute pareti.

Finlandia, sono in Finlandia. In Finlandia la strada è in piano, è dritta che ti ci puoi pure addormentare, ci sono alberi, parecchi alberi e laghetti, un'infinità di laghetti. Ancora terra di Sami e quindi ancora renne idiote in mezzo alla strada, anche di notte, che però c'è luce e quindi non è troppo grave. Ma la cosa peggiore è che è pieno, ma assolutamente pieno di zanzare. Sono in un ostello di quelli collegati ad un campeggio e quindi in un casottino di legno in mezzo ad un bosco. Insieme alle chiavi la signora alla reception con uno sguardo accorato (sto provando a fare lo sguardo accorato davanti allo specchio e sì, mi sembra fosse accorato) mi ha dato anche un fornelletto con piastrine antizanzare, 2 perché starò qui 2 notti, ma queste maledette sono ovunque.
Le pareti sono tappezzate con quelli che sembrano i loro cadaveri come testimonianza di sanguinose battaglie combattute da chi è passato prima di me, in ogni stanza ce ne sono centinaia e nonostante mi sia cosparso di unguenti e puzzi peggio di un reparto cosmetici, continuano a ronzarmi intorno fameliche. L'ostello è anche dotato di una sauna (la sauna è un'invenzione finlandese, sapevatelo) e per il mio primo pernotto mi sono concesso il lusso di una sauna finlandese in finlandia (del tutto simile alla sauna finlandese in Italia od ovunque io l'abbia provata). Ma fuori dalla sauna, ancora loro, insaziabili, da ogni angolino, mentre mi facevo la doccia, no prima o dopo, dico mentre, più ne ammazzavo e più ne ronzavano per aria, le maledette passano dalle condutture d'aria, mi serve un lanciafiamme.
Perloppiù vengono la notte, perloppiù.

Wednesday, July 20, 2005

Domani

Oggi ad 'Alta', città candidata per il premio "Posto più brutto del mondo", domani è Capo Nord, spero per il tempo.

Se per assurdo...

Sono all'estero ad un po' ed il mio italiano vacilla quindi devo fare un po' di pratica sui costrutti più complessi, oggi vado di costrutto ipotetico.
Se ieri fossi arrivato a Tromsø relativamente presto forse avrei anche avuto il tempo di trovare l'ostello per un orario decente e diversamente da quanto capita spesso sarei potuto andare al centro a girovagare tra locali e ristoranti.
Se questo fosse accaduto (ma è solo un ipotesi e per di più praticamente assurda) probabilmente sarei stato solo e non avrei avuto altro da fare che buttare nel cibo le mie frustrazioni di viaggiatore solitario. Ovvio che siamo nelle ipotesi più strampalate e meno probabili, ma se questo fosse davvero accaduto (ma figurarsi) alcuni potrebbero arrivare a dire che sarei potuto entrare in un ristorante e chiedere, che so, una zuppa di balena (che orrore, raccapriccio al sol pensiero di questa ipotesi così assurda), se questo dunque fosse accaduto, a questo punto avrei anche un'opinione precisa su come questi poveri cetacei scendono a compromessi con legumi e brodo per creare un tutt'uno che mi farebbe accapponare la pelle al sol vederlo. Ovvio che starei parlando di una cosa abominevole e che mai mi abbasserei a fare, ma qual'ora fosse accaduto forse avrei il gusto di aggiungere che azzuppandoci la baguette sarebbe stata la morte sua... forse.

Tuesday, July 19, 2005

Gregor

Ieri ho passato tutto il giorno su un arcipelago di isole che si trova al largo della costa Norvegese (Loften e Vesterålen) assolutamente fantastiche. Ho preso il traghetto da Bodø in mattinata (4 ore) ed ho passato la giornata fra paeselli microscopici, baccalà in essiccazione e di nuovo laghetti e montagne innevate (a livello del mare). Giornata di sole ed ancora fantastica. Girovagando tra le varie isolette ci sono al solito alcuni traghetti da prendere e su uno di questi chi ti incontro? Gregor! Gregor è l'amico mio quello...ok ok questa la evito, Gregor è un polacco che gira con altri 3 polacchi, tutti Honda. Lui ha un Varadero ma non è un Varadero normale, lui sul varadero ci ha montato tutto, tutti gli accessori che si possono comperare lui ce li ha:

  • ha il cupolino grande Givi con il rinforzo supplementare per le persone alte;

  • il Maxia grande con la griglia sopra;

  • il paramotore con un aggeggio che ci monta le bottiglie per bere mentre cammina;

  • i bauletti laterali con la combinazione a numero e l'apertura dall'alto;

  • lo StreetPilot figo con il touch screen e le mappe di tutta l'europa (che il mio è subito sembrato stupido e piccolo);

  • il supporto per lo StreetPilot con gli ammortizzatori per quando ci vai a fare le gitarelle in Bolivia (per il mio modello non lo fanno nemmeno il super ammortizzato);

  • ovviamente presa elettrica ed abbigliamento da Nepal.


Per uno come me schiavo dei gadget Gregor è stato uno schiaffo all'orgoglio.
Oltretutto Gregor di per se è, a secco, come 2 me uno affianco all'altro ed io non sono proprio gracile, insomma in ogni caso un amico da avere. Mi ha dato il numero di cellulare e se riesco, a Gregor, quando sono in Polonia lo chiamo che lui sta a soli zvai-hundred kilometer from Kracow e gli fa piacere se lo chiamo...dice lui.

Circolo viziato.

Dopo i fasti dei grandi fiordi la cosa si fa più seria, sono diretto a Nord, ma stavolta più Nord. Cosa seria ma anche faticosa perché anche se me la sto prendendo con calma e pernotto nel Sogndal prima ed a Trondheim poi, guardando la cartina non sono ancora arrivato a metà strada. E' anche vero però che man mano che si sale ci sono poche possibilità di divagare, mi spiego: la Norvegia ha la forma di una grossa clava (per chi ha molta fantasia) e dove la clava è cicciona (al sud) ci sono diverse possibilità, si può scorrazzare per diverse centinaia di km lungo i grandi fiordi senza salire di un grado di latitudine verso nord. Mano a mano che si sale e che la clava si assottiglia, c'è poco da fare, o si sta fermi, o si scende o (e qui con la logica si vede che vado alla grande) inevitabilmente si sale. Questo senza contare poi che sulla cartina, molto stilizzata della guida, di strade che vanno verso nord ce ne sono 2, una veloce ed una carina. Allora mi compero una cartina dettagliata e vedo meglio che di strade che vanno verso il grande nord effettivamente ce ne sono 2, una veloce ed una carina...ma grosse (cento corone a sti' ladri). Ok la E6 è quella più rapida, passa internamente, è una statale (comunque non male nei tratti che ho fatto io) che permette di fare 4 o 500 km in un giorno senza uccidersi. L'altra, la 17, è la strada costiera, l'effetto scenico è notevole (dopo un paio di giorni di strade solo piacevoli sono tornato a vedere posti spettacolari) la strada è comunque una statale di ottima qualità, ma si devono prendere/aspettare una mezza dozzina di traghetti il che riduce di parecchio la velocità di percorrenza.
Allora oggi ultimo pezzo della 17, arrivo a Bodø (la loro 'o' spaccata e' tipo una 'e') e domani mi imbarco per le isole Loften. Guardando la cartina mi accorgo che oggi passo nel circolo polare artico, e lì scatta la foto, e sì, l'ho vista in tutte le recensioni e la devo avere anche io, lì mi fermo e faccio foto, la ruota sulla striscia per terra e foto, sicuro, poi ne faccio una in Finlandia che esco ma tutto deve essere documentato, cavolo vado a capo nord e la foto del passaggio nel circolo polare artico è importante è una pietra miliare, un must. Alle 8 di sera arrivo a Bodø figo, sì sì, la striscia per terra è sulla E6, sì sì, con la 17 si entra nel cirolo polare artico in traghetto sì sì...e nessuno mi ha detto nulla no no.

Notte

Oggi lascio un buco nei post perché questo computer non ha l'accesso per la chiavetta uessebbi ed io quando non hanno l'accesso per la chiavetta uessebbi non sono capace e quindi quello che ho scritto ieri sera non lo posso postare. Ma giusto per la cronaca sono ad Harstad nella arcipelago a nord ovest (diciamo la cresta) della norvegia (Vesterålen che poi la 'å' credo suoni simile ad una 'o'). Qui è circolo polare artico e la sera non viene mai buio, ieri sono arrivato all'ostello a mezanotte ed il sole non era tramontato (in effetti non tramonta proprio). Di contro d'inverno è notte da fine novembre a fine gennaio (2 mesi dico 2). E loro d'inverno sono depressi e li capisco pure, ma d'estate sono contenti ed ogni raggio di luce se lo godono il più possibile (festa a fine gennaio per la prima alba, feste a primavera, in estate) il fatto è che la luce del sole gli piace così tanto che spesso non hanno le tende/tapparelle/serrande/quant'altro alle finestre ed i miei occhietti delicati vengono offesi da questo ca¤¤o di sole di mezzanotte.

Thursday, July 14, 2005

Dove osano.

La Norvegia è piena di fiordi e per passare sui fiordi ci sono i traghetti (che fino a qui è facile...ma in realtà resta facile). Di questi traghetti ce ne sono alcuni che tagliano trasversalmente il fiordo portando semplicemente da una parte all'altra, molte volte la strada "dall'altra parte" non cambia nemmeno nome per cui il traghetto è un semplice proseguimento su acqua della strada, questi traghetti sono molto frequenti e poco costosi (io con la moto pago dai 3 ai 5 euro). Alcuni fiordi sono però particolarmente spettacolari ed esiste la possibilità (oltre a quella di prendere battelli turistici abbastanza costosi) di attraversare il fiordo longitudinalmente passando da un estremo ad un altro punto a piacere. Questi altri traghetti sono ovviamente meno frequenti, ci mettono di più costano di più ma il risultato è garantito. La giornata di oggi l'ho pianificata intorno al Gerianger fiorden che è un ramo di un fiordone più grosso e che (vedi alle volte il caso) finisce nel paesello di Geriander.
Il problema è che per prendere questo battello devo arrivare a Geriander e per arrivare a Geriander devo prendere la 63. Ora se tu, dico tu, sì tu proprio tu, se verrai mai in Norvegia in vita tua con un mezzo di locomozione degno (ma anche indegno) se arrivando dalle parti di Geriander decidessi di non farti la 63 preparati delle ottime scuse per il momento in cui mi incontrerai.
La 63, o come dicevan tutti "La strada delle aquile", è una strada panoramica fantastica. Senza salire molto di altitudine (sulla strada si resta intorno ai 1100) si passa tra picchi innevati e laghetti ghiacciati. Dalla strada si può prendere un'ulteriore stradina che porta a 1500 (sterrata ma terra battuta piatta e perfetta) da dove si punta il ditino giù fino al summenzionato fiordo di Geriander. La strada scende poi rapidamente a Geriander ma prosegue oltre e dopo la gitarella in barca l'ho ripresa più avanti, rapidamente si ritorna a salire sui 1000 metri e di nuovo monti imbiancati, laghetti, rocce, cascate, un orgia interminabile che erano le 9 e mezza di sera e non avevo cenato ed ancora fermavo la moto per fare delle foto...di aquile nemmeno l'ombra però.
Il battello sul fiordo pure è da non perdere, anzi è migliore dell'altro, anzi è eccezionale, ma dopo sto pippone sulla strada delle aquile non me la sento di ripartire.

Wednesday, July 13, 2005

Dopo il fattaccio

I piani per oggi erano di passare da Bergen a Flam lungo la E16 e li perdere tempo cercando di raggiungere Myrdal, la guida dice che questa cosa si può fare solo in treno ma la cartina mi segnala una stradina che potrebbe valere la pena di provare. Dopodiché in serata un traghetto/crocera porta da Gudvangen fino alla località vicina all'ostello dall'altro lato del Sognefjorden che è il fiordo più lungo del mondo ed è una gran figata è alto è lungo è fondo è bello. Secondo la guida questo ramo del Sognefjorden è una cosa che vale la pena di fare in nave prima di morire che infatti lo dicono tutti qui in Norvegia, vedi quel ramo secondario lì del Sognefjorden (loro dicono il nome ma lo scrivono con un po' di lettere che in questo momento non ho sulla mia tastiera) e poi muori.
Insomma la E16 nel tratto finale è magnifica, la stradina che porta a Myrdal c'è e per un buon pezzo è sterrata (giusto terra battuta, nulla di speciale) per cui trovo dove lasciare i bagagli e me la faccio fino a dove è consentito, è un'orgia di costoni rocciosi con cascate in caduta libera (che le chiamano cascate apposta) fino a che l'acqua non diventa pulviscolo, ad un certo punto smetto di fare foto perché tanto non rendono. Me la godo con calma (fosse che risbatto la moto per terra) e finita la gitarella ricarico la moto e me ne vado all'imbarco del traghetto. Anche il traghetto è fantastico ma oramai sono rimbecillito di cascate, acqua, fiordi e mi basta poco...però secondo me d'inverno qui non si sta proprio bene.

Liscio come l'olio

Questa volta mi ero preparato tutto, a Bergen la seconda sera mi sono letto per bene la guida dopodiche' ho passato 45 minuti in silenzio contemplativo di fronte alla carta concludendo in piedi con occhi spalancati e strillando "SIIIII PUOOOOOO FAAAAREEEEEEEE!!!!". Tutto pronto, tutto preparato, ho anche prenotato il prossimo ostello e mi sono copiato orari e numeri, non posso fallire.
La mattina mi alzo ad un orario decente, preparo il bagaglio, faccio colazione, prendo la moto, la carico, tutto pronto, una macchina, inarrestabile, infaticabile, salgo sul potente mezzo, bello come il sole con lo sguardo all'orizzonte e pronto a cavalcare il mio destriero d'acciaio per miglia e miglia (che non so perche' ma suona meglio di chilometri e chilometri). Dicevo bello come il sole, fatto tutto sono circa le 9 e mezza, la giornata e' fetentina ma non piove e quindi opto per jeans (che idiota) con pantaloni seri a portata in caso di pioggia. Dove ero rimasto? A si, bello come il sole con il mio fedelissimo destriero, io lui e la strada, le grandi mete, gli ardui obbiettivi, le cose in cui credere, la liberta' l'amore la famiglia la mamma. Parto.
200 metri dall'ostello macchione d'olio moto per terra a raschiare l'asfalto, io come smetto di ruzzolare mi fermo carponi a guardare le scintille dell'effetto "moto su asfalto" e con le mani ai lati del casco tento di mimare il famoso quadro che non ho avuto il cuore di andare a vedere a Oslo. La mente corre rapidamente a stilare un elenco di divinita' del Whalalla mentre mi rendo conto di essere ancora bello come il sole ma in ginocchio in mezzo alla strada.
In realta' i prodi norvegesi sono ben piu' rapidi di me e mentre io ho classificato con successo Odino, Thor e sto decidendo su come trattare l'incredibile Hulk, 2 macchine si sono fermate ed i 3 occupanti si sono precipitati ad aiutarmi. Alziamo la moto e constatiamo i danni. In realta' le scintille sono venute dal paramotore che con il bauletto sinistro ha contribuito a salvare carene e frecce e...beh in effetti quasi tutto. Il cupolino maggiorato GIVI e' saltato (dannazz) ed il paramani sx e' malamente girato, pensavo peggio. Gia' mi immagino fermo a Bergen per 5 giorni ad aspettare di risolvere questo contrattempo (il cupolino nel saltare si e' portato via dei pezzi del frontale della carena e sono dolori) quando uno dei soccorritori cerca e trova un concessionario Honda, insicuro sull'indirizzi lo controlla tramite un amico poliziotto, mi ci porta, mi lascia il suo numero di cellulare chenonsisamai, e se ne va (sono le 10 e 10)...io mentre penso che voglio un figlio da lui vengo avvicinato da un ragazzotto del concessionario il quale importuna i miei sogni per chiedermi qual'e' il mio problema, gli spiego rapidamente la cosa e lui sparisce alla ricerca del capo. 2 minuti ed ecco il capo che con passo svelto si dirige verso la moto per vedere/capire/fare, da un'occhiata ai danni ed ai pezzi residui e dice....ma si, si puo' aggiustare con i tuoi pezzi....at once (che vorrebbe dire immediatamente) e cosi' dicendo leva la moto dal cavalletto e se la spinge in officina facendomi ciao ciao con la manina quando la saracinesca si chiude lasciandomi fuori. Alle 10 e 50 la moto e' rattoppata e funzionante, il capo nemmeno ricompare ma il ragazzotto mi chiede 116 corone (per la cronaca 116 corone sono circa 15 euro ma per dare un senso del costo della vita una birra costa 75 corone ed un pacchetto di sigarette 45), ok, di suo ha usato un paio di rondelle e delle viti ma sono cmq commosso. Sono le 10 e 50 e bello come il sole, ma con una mano vicina all'inguine riparto con la moto rattoppata, una sbertucciata alla giacca ed un paio di jeans (che idiota) da buttare.

Tuesday, July 12, 2005

Bergen

A Bergen ci sono i turisti un sacco di turisti, pure gli italiani, un sacco di italiani, la cittadina è piccolina e molto carina ma la cosa che mi ha commosso è il mercato del pesce proprio di fronte al porto. Ci sono circa una quindicina di banconi stracolmi di pesce fresco (e direi che in un mercato del pesce è una cosa abbastanza prevedibile) ma un'altra cosa prevedibile qui in Norvegia è che la metà dalla fauna ittica esposta (questa cosa della fauna ittica me la sono preparata da Dublino prima di partire) è costituita da una variegata successione di salmoni. Selvatico, fresco, affumicato, aromatizzato alle erbette o naturale in trance piccole medie grandi o grandissime. Questi civilissimi scandinavi (che alle volte riguadagnano la mia stima alimentare) preparano anche panozzi di varie fogge e misure da riempire a piacimento. Punti il dito, sorridi, dici basta, ripunti il dito e via così fino a conquistarti il tuo attico con piscina con le onde in pieno girone dei golosi...ti puoi anche fare un Alce-burger (o un balena burger).

Monday, July 11, 2005

Non me ne ricordo nemmeno uno.

Oggi ho trovato un internet point e ci ho scaraventato tutti i post che avevo in canna, però ora sto qui davanti al computer e ci schiaffo pure il sunto di oggi, ma non ho mappe e cartine, tracciati e nomi e non mi ricordo un nome che è uno, quindi vado a memoria perché tanto non ho fatto molto altro che andare in moto.
Parto da Geilo in mattinata e questa volta è davvero mattinata, dopo la lauta (e costosa) colazione in ostello non devo fare altro che arrivare a Bergen per la serata. La giornata è *F*A*N*T*A*S*T*I*C*A* e la strada anche meglio, Geilo è un paesotto montano che vive molto d'inverno, dove montano vuol dire poco sotto i 1000 metri. Da Geilo in direzione di Bergen (credo sulla statale 7), ci sono una 50-ina di km in cui la strada resta intorno ai 1000 metri (qualche picco sui 1200) variando quindi pochissimo di altitudine ma passando tra un'infinità di macchie di neve e laghetti e piccoli torrenti, con il sole è una cosa talmente meravigliosa che quasi mi scordo le acciughe sottosugo che ho osato provare a colazione (le foto...non delle acciughe...sono nella macchinetta all'ostello e proprio 'nciò voglia di scaricarle oggi).
Il bello è che la strada che passa in di questa sorta di alto piano arriva in una località (che potrebbe essere Eidfjord ma che non è un fiordo da nessuna prospettiva) in cui si trova una cascata di una 50-ina di metri (ma forse di più), dopodiché scende rapidamente a livello del mare fino a costeggiare un fiordo gigantesco. Detto fiordo me lo sono goduto per centinaia di km con cascate da un lato e l'acqua trasparente del fiordo dall'altro, per espiare i miei peccati ho scelto la strada più lunga e poi l'ho allungata ancora fino ad arrivare a Bergen in serata, sono abbastanza massacrato e non mi ricordo un nome che è uno, però se mi riportate là vi indico dove vi conviene andare.

Sunday, July 10, 2005

Verso nord.

Chiudo con le formine di sabbia la paletta ed il secchiello ed oggi finalmente al nord...ma ancora poco. Rimetto tutti i pezzi insieme che è abbastanza tardi ed ho solo mezza giornata per andare da Drammen (40km da Oslo) in direzione di Bergen. Perdo tempo, vado piano, cincischio, rifaccio il bagaglio e lo disfaccio, accartoccio le mappe e le riscartoccio, insomma il chilometraggio è vergognoso, credo un paio di centinaia di km fino ad arrivare a Geilo. La strada è molto bella (da Kongsberg la 40 verso nord), ancora laghi fiumi e foreste, mi sono fermato a fare qualche foto diverse volte ma il fatto è che la giornata è stata comunque lunga ed una volta arrivato a Geilo sulla mia guida non riesco a trovare posti migliori in cui prenotare un alloggio sicuro, passata una certa ora tutto chiude (e figuriamoci se questi non cenano alle 6) e della prossima città degna di questo nome non ho riferimenti per quanto riguarda hotel, ostelli o altro. Decido di cercare un posto per dormire e, miracolo, un ostello fantastico...forse perché non è un ostello, ho un letto, che poi è una stanza, in una stanza, che poi è un piccolo casottino in legno (quello pare legno davvero) con tanto di soggiorno frigo ed angolo cucina per me ed un ciclista (che lui se l'è fatta di cosce ed io faccio pure finta di essere stanco :). Il casottino è per 4 ma siamo solo io e lui, ci prendiamo una stanza a testa ed è veramente una gran cosa, 205 Nok che vorrebbe dire 26 euro ok si, è il prezzo di un B&B in Irlanda, ma quì è circa la metà del più fetente degli alberghi ed a me va di gran lusso. Torno a Geilo per cena e scopro che tutti i ristoranti chiudono alle 8, poi dici che viene voglia di esportare la democrazia, me la cavo per pochi minuti.

Saturday, July 09, 2005

Tanti saluti

Tornato in un posto con guida a destra cambiano le abitudini dei motociclisti, qui ci si torna a salutare con la mano. Il fatto è che con la guida a sinistra la mano che dovresti usare per salutare è quella dell'acceleratore e se la usi per salutare va a finire che ti fermi e ti dai la mano, allora si potrebbero fare i fari, ma in Irlanda il più delle volte è solo un cenno della testa come a fare no; questo perché gli irlandesi si salutano facendo no, cioè scuotendo la testa, cioè, per essere precisi, portando il mento dalla posizione naturale verso la spalla sinistra e guardando la persona che si sta salutando (giuro), un po' come in alcune parti di italia si salutano amici e conoscenti alzando la testa. Ok questo è vero per tutti gli irlandesi e viene quindi usato come saluto tra motociclisti, in Norvegia invece si torna alla mano...tutti...fari poco, anzi nulla, almeno per ora, domani provo a fare qualche scapocciata e vedo cosa succede quando il motociclista norvegese incontra il motociclista irlandese.

Friday, July 08, 2005

Tutti al maareeeeee....

Allora siccome fa un caldo boia e siccome il tempo non mi manca me ne vado in campeggio al mare (e sì, ci sono venuto in Norvegia apposta). Il fiordo in cui è posta Oslo in realtà è parecchio incasinato, ma volendo semplificare si può pensare formi una grande 'S' in cui la 'S' è l'acqua ed il resto è più o meno terra, Oslo è appunto nella parte più alta di questa 'S' mentre il posto che mi è stato consigliato per fare turismo balneare è sulla pancia inferiore della 'S'...ora rileggendo quanto scritto non ci capisco una sega, ma in ogni caso il posto si chiama Tofte ed è una località di mare con tanto di norvegesi che balneano e che prendono il sole senza abbronzarsi. La costa è molto bella ed il turismo è quasi totalmente norvegese. Fanno circa 30 gradi ed io mi arrendo e dedico una giornata alla vacanza di mare a cui ho rinunciato per venire qui. Mare, occhiali da sole e costume da bagno, pranzo con un gelato e trovo anche una signora che (previa recita a memoria del mio stato di famiglia e del mio numero di carta di credito, firmati una decina di fogli scritti in norvegese in cui dichiaro che tutto quello che accadrà è colpa mia e varie altre formalità che prendono un'oretta circa) dicevo dunque che questa simpatica signora mi affitta una canoa, che invece è un kajak e con il quale mi frantumo le poche risorse energetiche residue in una gioiosa pagaiata nel detto fiordo essiforme (pensavo di essere più in forma o i kajak in norvegia li fanno con ossa di balena e pesano come un cetaceo arenato...ma forse è la prima).

Thursday, July 07, 2005

L'urlo.

Potendo oggi il tempo è stato meglio di ieri, un sole ed un caldo che sembrava di stare in Spagna per cui la seconda giornata dedicata ad Oslo (quella per il museo di Munch) l'ho passata a girovagare nel Telemark (che sembra una società telefonica tedesca ma è una regione norvegese vicina ad Oslo) ed intorno al Tirifjorden che siccome i norvegesi un po' scemi sono, non è un fiordo ma è un lago... che poi voglio dire probabilmente gli scemi siamo noi perché in Irlanda un Lough è un lago, ma anche un fiordo e la stessa cosa vale per i Loch scozzesi... boh. Bello ma soprattutto per il tempo che è stato fantastico, mi sono integrato al punto tale da farmi un bagnetto (fiero sfoggio di mutanda con elastico rilassato) in un lago/fiume* brulicante di indigeni.
L'angolo della cultura oggi è stato dedicato alla miniera d'argento di Kongsbrg, Mammolo Gongolo e compagnia qui stiravano dopo mezzo pomeriggio, un gran bel freddino però :).

(*)Nel laghetto l'acqua era gelata, entrando ho urlato.

Wednesday, July 06, 2005

Oslo solo un po'.

Oggi turismo vero. Prima giornata ad Oslo, in un caldo che io dico e meno male che ci sono venuto in Norvegia perché mi piace il freddo. Occhei, faccio il turista per bene e comincio a farmi un giro al centro dopodiché mi leggo la guida e mi faccio anche un un paio di musei, quello della guerra in cui ci sono armi ed equipaggiamento dell'esercito norvegese dagli albori fino ai giorni nostri...da cui si evince che grosse guerre la norvegia insomma, non è che stiamo parlando proprio di questo popolo di guerrieri assetati di sangue, ok forse qualche vichingo, ma da lì in poi poca roba...e quello della resistenza, relativo alla seconda guerra mondiale, molto ben fatto e bello, se piace questo genere di cose, dal quale si evince che...si insomma...hanno resistito.
Con due musei di siffatto spessore artistico non me la sono sentita di affrontare quello di Munch e mi sono invece diretto al Frognerparken che dato che i norvegesi non sono scemi e la parola finisce per parken è un parco ed è pure zeppo di sculture di Vigeland (vedicaso uno scultore norvegese). Il parco oltre che di sculture è pieno di norvegesi che si fanno le braciole su griglie usa e getta, in pratica un vassoio di alluminio con dentro la carbonella e sopra una griglia...comincio ad amare questo paese. Ok il parco è veramente notevole, le sculture sono (e detto da uno che non ci ha mai capito una beneamata fa la sua figura) spettacolari. Scene di vita (questa l'ho letta sulla guida ;), di atteggiamenti e di situazioni naturali del quotidiano realizzati con un'espressività impressionante. Secondo me il parco in una bella giornata al tramonto con le sculture di Vigeland (e magari con la grigliata usa e getta) vale da solo la visita ad Oslo.

Giusto poche miglia

Mi sveglio abbastanza rinco ma sufficientemente in forma per non sfigurare con la colazione. Rispetto alla Gran Bretagna la Norvegia è un'ora avanti (ovvero nessun cambiamento rispetto all'Italia) per cui ho formalmente perso un'ora di sonno, ma al di là di questo sono abbastanza sveglio e sceso dal traghetto a Kristiansand mi dirigo a svolgere le operazioni di rito, cartina, possibilmente scheda telefonica benzina e magari un po' di contante locale. Per i soldi non c'è verso ma per il resto risolvo subito. Alla stazione di servizio dove faccio il tutto, una coppia di motociclisti è prodiga di consigli. Sono norvegesi intorno alla 50-ina su una BMW mostruosamente grossa. Lui mi dice che si possono usare le corsie preferenziali di taxi e bus, che non è vietato passare tra le macchine quando sono ferme in fila e mi dà delle dritte su come arrivare in prossimità di Oslo su una strada un po' più lunga ma bella dopodiché sparisce nel negozio alla ricerca di una qualche chiave inglese per lavorare sulla moto (e mi stupisce non abbia un fantastico kit BMW lussuriosissimo completissimo anche altrui studio). Restato con la signora le chiedo dove sono stati che belle cose hanno fatto e quanto dista Oslo (si non è stata una conversazione con una gran consecuzio logica :). La signora fa la sua chiacchiera e conclude dicendo che Oslo sta a circa 35 miglia da Kristiansand....oibò faccio io, pensavo molto di più....norvegesi fa lei....miglia norvegesi...nemmeno la voglio considerare ma mi passano in mente i seguenti pensieri:
1. Donne, mai chiedere di strade alle donne;
2. Miglia norvegesi, e ora sta boiata delle miglia norvegesi a chi la vuole raccontare, che saranno le miglia marine o le miglia normali che ora viene fuori che le hanno inventate i Norvegesi.
Vince il secondo pensiero e continuo, ma, quanto ci vuole per fare queste 35 miglia...e lei, beh più o meno 5 ore, un miglio norvegese sono circa 10Km...senza parole.
Ok, seguo i consigli del marito e mi butto per la strada più lunga ma più bella...non so com'è quella corta ma meno bella ma questa è davvero bella. Devo arrivare a Drammen (città vicina ad Oslo dove ho prenotato l'alloggio per il periodo di visita alla capitale) e ci metto con moooolta calma circa 7 ore, quello che mi tiene sono i paesaggi molto belli, i limiti di velocità (sono ancora sotto shock dopo aver letto sulla guida che i poliziotti norvegesi girano con pistolina laser e macchinetta per carta di credito) ed il fatto che dopo aver guidato al contrario per circa un anno e mezzo il contrario ed il diritto mi si sovrappongono pericolosamente. Non corro quindi e non ho problemi, il paesaggio è ancora più bello ed in compenso non ho visto l'ombra di un poliziotto ma un'infinità di laghetti fiumiciattoli e cascatelle (si anche io odio chi usa questi diminutivi idioti ma dopo circa 6 ore a 50 di media devo scaricare lo stress accumulato >:)

Tuesday, July 05, 2005

Solo di passaggio

A Dumfries addirittura con il sole, la mattina il marito di Jessika mi sfoggia una sinalino a quadri bianchi e neri con cappello da chef in tinta ed una colazione che avrebbe ammazzato 15 vegetariani...ma non mi ha vinto.
Dicevo il sole che e´ bello passeggiare per le vie del centro in magliettina e pantaloni estivi, se invece hai indosso la tutina da supereroe con sopra l`equipaggiamento da moto per passare dall´alaska in siberia...e` un po` meno piacevole. Lungo la strada per Newcastle (poco piu` di un centinaio di km da Dumfries) ho pure il tempo di fermarmi a fare 2 foto dico 2 al
vallo ma poi volo all`imbarco per evitare problemi.
Ci ho pensato solo io? Questa furbata di andare in Norvegia dall`inghilterra e` cosi originale? Sono uno che `Thinks different`? Ci saranno una settantina di moto, principalmente grosse e costose, inglesi olandesi tedesche e norvegesi. Tra tutti spicca una coppia che ha deciso di viaggiare per il mondo per un po` di anni (in moto), hanno lo sguardo ed il sorriso che in alcuni posti ti garantirebbero un rapido ingresso in una di quelle stanze con i materassi alle pareti; potrei mettermi il bagaglio di entrambi nelle borse laterali senza considerare che tra le cose indispensabili che si e` portato dietro lui (per un anno lontano da casa) c`e` un cappello a tesa larga per i momenti di relax mentre lei ha legato sopra al bauletto posteriore un orsacchiotto con gli occhiali da aviatore...li amo :)
Il traghetto e` una nave da crocera con cinemi (nel senso che ci sono 2 sale) e discotechine (nel senso che il pub sotto casa èra piu` grande). Salto a pie` pari il pranzo (l`haggis fritto non da` scampo) ma per cena sono talmente agguerrito da abbordare il ristorante. Un buffet in cui ti riempi il piatto di tutto cio` che credi commestibile. Arrivo al tavolo con un piatto da vergogna ma il problema e` che in quel momento la nave ballonzola parecchio e seppure di stomaco non fragile divento verde tra il primo ed il secondo boccone di salmone affumicato...per rilassarmi torno in stanza a leggermi qualche pagina di `Furia omicida` borbottando qualche pork putt e mavaff di quando in quando.

Monday, July 04, 2005

Dublino - Dumfries

Oggi tappa decisamente facile, devo arrivare fino a Larne, circa 180km, imbarcarmi e fare un altro pezzo di strada verso Newcastle. Impacchettato l'impacchettabile, spedito il resto, pulito e sgomberata la stanza, elargito le mie scorte residue di preziosissima pasta nostrana a quell'infedele dell'olandese, sono circa le 11 quando salgo in moto per l'ultima lagrimuccia. Il traghetto e' alle 16:30 il tempo e' bello e quindi me la prendo con calma. L'autostrada che da Dublino porta a Belfast e' la sola autostrada (o quasi) di tutta l'Irlanda e non e' nemmeno tutta autostrada, c'e' addirittura un pedaggio da pagare (prezzo fisso 0.80 per le moto) ed e' tutto sommato abbstanza noiosa (...ok se si confronta con l'A1 e' un parco giochi). Il confine con il Nord Irlanda non e' un vero confine, ad un certo punto sulla destra c'e' un ufficio cambi e poi distributori con prezzi in pound e distanze e limiti diventano in miglia (ovviamente non c'e' scritto ma si sa'). Il primo distributore e' con verde a 0.95 al litro (cci sui in irlanda e' 0.99 uri) dopo altri 50 metri ma dietro una curva che non si vede uno con la stessa verde a 0.90 che per 15 litri fauna fregatura di circa 0.75 euri che insomma, non ci vado a cena fuori ma loro forse dopo un po' si. Io per assicurarmi il proseguio di questa bieca truffa ovviamente ho fatto il pieno al primo dei due :(.
Il traghetto vuole 2 ore per sbarcarmi in Scozia e sono quasi le 7, ma li cavolo, orkaccio boia, la Scozia e' splendida, non siamo nelle Highlands ma sembra davvero disegnata, il mondo delle fiabe dal vero. La strada corre vicino al mare e l'umidita' nell'aria vela appena le colline e la costa facendole sparire piano piano. A pensare che questa e' solo una tappa di trasferimento mi viene da ridere, il tempo e' perfetto e l'unica cosa che da noia e' che mi sono infilato in un colonnone di TIR che non se ne puo' piu'. Che poi un TIR su statale e' e' una grandissma rottura di scatole (qui non ho pensato proprio scatole) e' piu' lento di te, con quel suo culone quadrato ti avvolge in riflussi e correnti che ti spostano la moto, oltretutto ti impedisce la visuale e tu invece di gustarti il paesaggio stai li' a guardare la linea di mezzeria, l'altra corsia, la visibilita' e le macchine che vengono nel senso opposto, si ok a me i TIR in statale stanno sulle palle, ma qui ne ho dovuti passare una trentina. La destinazione scelta e' Dumfries, sufficientemente grande (sulla carta) per trovarci un posto per dormire e sufficientemente vicina a Newcastle per farmi viaggiare in tranquillita' anche domani. L'unico dubbio che mi assale e' che possa farsi troppo tardi per mettersi a cercare un posto dove mangiare, il problema e' che questi barbari senzaDDio qui cenano alle 6 e tu puoi anche metterti a bestemmiare tutte le divinita' celtiche che conosci, ma loro la cucina non te la riaprono. Arrivo a destinazione ed il primo B&B e' perfetto, la signora del B&B (Jessika) mi tranquillizza per la cena ma quando ancora il terrore per il possibile digiuno non mi ha abbandonato commette l'el'errore di chiedermi cosa voglio per colazione...fanno anche l'haggis...per colazione...intimorita dalla mia audacia mi chiede se io l'haggis l'abbia mai provato...a colazione no ammetto...la maledetta per dissuadermi mi dice che a colazione e' fritto.

Si parte

Ok, tutto pronto, azzerati i contatori, si parte.